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26 apr 2012

APPUNTAMENTO SETTIMANALE SUL CINEMA


WATCHED BY CHIARO SCURO


TO ROME WITH LOVE

(“To Rome with Love”, USA/Italia/Spagna 2012, 1h51’, commedia)

Regia: Woody Allen

Cast: Ellen Page, Woody Allen, Jesse Eisenberg, Penélope Cruz, Alec Baldwin, Roberto Benigni, Judy Davis,. Greta Gerwig.

Jack e Sally sono una coppia di studenti americani a Roma, in attesa dell'amica di lei, Monica, un'attrice in erba con la fama della seduttrice seriale. John è un famoso architetto, di ritorno nella città eterna dopo trent'anni, che rivede in Jack se stesso da ragazzo e tenta inutilmente di metterlo in guardia rispetto a Monica. Anche Hayley è giovane e americana: innamoratasi di Michelangelo, convoca i propri genitori in Italia per far conoscere le famiglie. Insieme al padre regista d'opera in pensione e alla madre strizzacervelli, arriva a Roma anche una coppietta di Pordenone che finirà separata per un giorno da un turbine di equivoci. Ultimo è Leopoldo Pisanello, che diverrà per qualche tempo il primo, per il capriccio di una fama che è pura illusione e come viene se ne va.

Cosa succede se il cinema americano incontra quello italiano? Si potrebbe rispondere con «un pasticcio», perché questo è il risultato del nuovo lungometraggio di Woody Allen. Girare due film nella stessa stagione probabilmente non deve far bene ad un regista, che qui abbandona il meraviglioso script di “Midnight in Paris” (che gli valse l’Oscar® per la migliore sceneggiatura originale) per una trama da fratelli Vanzina. Certo alcune trovate sono geniali, in perfetto stile alleniano, ma è poca cosa rispetto a tutto il resto irrimediabilmente piatto; ed è un peccato, vista l’abbondanza di personaggi e di attori che li interpretano. Su tutti una straordinaria Ellen Page (“Juno”), quasi un alter ego del regista, piena di luoghi comuni intellettuali ed eccessi da matta. Cliché imbarazzanti di un’Italia che suona “Nel blu dipinto di blu” e canta sotto la doccia; figlio – il film – anche un doppiaggio ai limiti del sopportabile se è vero come è vero che dopo un’ora tutto sommato piacevole si inizia a guardare l’orologio. E se lo fai mentre guardi una commedia non è un buon segno.

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