Instagram

31 lug 2012

APPUNTAMENTO SETTIMANALE SUL CINEMA

WATCHED BY CHIARO SCURO



LA LEGGENDA DEL CACCIATORE DI VAMPIRI 3D 

(Abraham Lincoln: Vampire Hunter, USA 2012, 1h45’, horror) 
Regia: Tibur Bekmambetov 
Cast: Benjamin Walker, Mary Elizabeth Winstead, Dominic Cooper, Rufus Sewell, Alan Tudyk, Jimmi Simpson

Prima di diventare Presidente, prima di essere la bandiera della democrazia americana, il giovane Abraham Lincoln ha dovuto patire l'orrore di vedere la propria madre morire per opera di una creatura della notte. Deciso a trovare vendetta, il ragazzo ben presto si confronta con un mondo oscuro che si cela dietro la facciata: i vampiri sono ovunque, e per combatterli serve ben altra forza che la sola volontà di un individuo. Ecco che la battaglia senza quartiere contro le forze del male si lega imprescindibilmente con quella di una nazione per trovare la propria identità.

Dopo Wanted questo è il secondo film hollywoodiano del talento visivo russo Bekmambetov, prodotto tra l’atro da un altro portento visivo come Tim Burton. La sfida è grande e delicata: raccontare come un pilastro della cultura e della storia americana prima di diventarne Presidente sia stato un cacciatore di vampiri. La storia è stata sceneggiata da Seth Grahame-Smith partendo da suo romanzo: a sua detta ha dovuto correggere parecchio lo script per esigenze di copione, lasciando alcune scene prive delle sfumature importanti già presenti nel libro. A parere personale l’unica cosa che funziona nel film sono le scene di lotta (dove finalmente ritroviamo dei vampiri di nuovo cattivi, zannuti ed assassini) e gli inseguimenti “pilotati” da un interessante 3D, applicato però in post- produzione. Del cast non risalta nessuno, se non l’incredibile somiglianza del protagonista Benjamin Walker con l’attore Liam Neeson. Di sicuro su Abraham Lincoln avremo un saggio di regia e recitazione (Daniel Day-Lewis) nel prossimo biopic di Steve Spielberg.




26 lug 2012

ASPETTANDO F/W MEN 2012-13


NEW IN CHIARO SCURO

Ts(s)

Ts(s) è un marchio emergente di abbigliamento e accessori per uomo, fondato nel 1999 dallo stilista nipponico Takuji Suzuki, fratello di Daiki che ha creato l'etichetta americana Engineered Garments. Takuji ha presentato i brands: Ts(s), menswear d'impostazione sartoriale che inizialmente era chiamato "Ts", e Toujours, linea di moda "everyday" caratterizzata dall'uso di tessuti naturali.
Sulla base del "traditional garments" ridefinito in chiave contemporanea, nascono le collezioni Ts(s) composte da capispalla, giacche, camicie, pantaloni e cravatte, che mixano stile casual e formale, basico ed evoluto, militar e work wear, ispirazioni vintage e atmosfere "Old Japan".
Parka oversize, cappotti a un petto, hunting jacket, plaid shirt, calzini e boots da neve sono realizzati in materiali ricercati come cashmere, flanella, lana, cotone, twill, contraddistinti da un uso particolare del colore e dei pattern.





















21 lug 2012

APPUNTAMENTO SETTIMANALE SUL CINEMA

WATCHED BY CHIARO SCURO


BIANCANEVE E IL CACCIATORE

 (Snow White and the Huntsman, USA 2012, 2h07’, azione).
 Regia: Rupert Sanders 
Cast: Kristen Stewart, Charlize Theron, Chris Hemsworth, Sam Claflin, Ian McShane.

Ravenna è una bambina strappata precocemente all'abbraccio della madre da un re malvagio e affamato di bellezza. Battezzata da un incantesimo e determinata a vendicarsi degli uomini, Ravenna cresce in potere, magia (nera) e beltà, disponendo eserciti di ombre, innamorando sovrani e rovinando regni. Incantato il padre di Biancaneve, vedovo dolente e sconsolato, ne diventa regina e padrona. Assassinato nel talamo nella prima notte d'amore, spegne il suo reame e rinchiude la sua bambina nella torre più fredda del castello. Gli anni passano e Biancaneve matura una bellezza che specchio e regina non possono davvero ignorare. Minaccia e insieme soluzione, il cuore di Biancaneve è una promessa di immortalità per Ravenna che ordina di condurla al suo cospetto. Ma la principessa trova la fuga e infila la via del bosco, vendendosi care pelle e cuore. Assoldato un cacciatore ebbro e impulsivo, la perfida Ravenna lo lancerà all'inseguimento della fuggitiva, perduta in una foresta ostile, dove la soccorreranno nani, fatine, principi pallidi e cervi radiosi. 

A pochi mesi da un altro film dalla stessa fiaba dei fratelli Grimm (Biancaneve) arriva nelle sale la seconda pellicola dedicata ad una delle protagoniste delle favole per eccellenza. Qui non ha i tratti minuti e lunari di Lily Collins ma la faccia antipatica e strapagata dell’insopportabile Kristen Stewart, non sazia dei successi vampireschi di Twilight. La regina cattiva è molto più bella qui (le dà il volto ed un magnifico corpo la superba Charlize Theron) mentre i nani hanno nomi astrusi che ancora non collimano con quelli a noi noti. Poi c’è un cacciatore – vedovo e perennemente ubriaco – che abbandona il martello di Thor e si cala verosimilmente bene nei panni di un disperato che, senza saperlo, grazie al suo bacio riporterà in vita Biancaneve. Dovendo scegliere, meglio l’altro di questo. Ma ogni film sta a sé, quindi a mio parere questo non risulta riuscito del tutto: forse proprio per colpa di un’inespressiva protagonista, lungi dall’essere l’eroina che tutti conosciamo (e amiamo?). Dotarla di armatura ed armi, poi, non sembra proprio un colpo di genio.

1/2



13 lug 2012

APPUNTAMENTO SETTIMANALE SUL CINEMA

WATCHED BY CHIARO SCURO




THE AMAZING SPIDER-MAN 
(The Amazing Spider-Man, USA 2012, 2h14’, azione) 
Regia: Marc Webb Cast: Andrew Garfield, Emma Stone, Rhys Ifans, Sally Field, Martin Sheen

All'età di sette anni, Peter Parker viene affidato alle cure di zia May e zio Ben dai genitori che non rivedrà mai più. Un decennio dopo, è un liceale solitario con una cotta per la compagna di classe Gwen Stacy, figlia del capitano della polizia. La scoperta, in soffitta, di una valigetta di suo padre contenente dei documenti secretati porta Peter a fare la conoscenza del dottor Curt Connors, vecchio amico di famiglia e collega del padre presso la Oscorp. È nel suo laboratorio, dove si studia la possibilità di innesti tra cellule umane e animali, che Peter viene morso da un ragno e si ritrova dotato di nuovi e straordinari poteri. 

Cercando sotto la parola “reboot” troverete il Batman di Christopher Nolan, il prossimo Superman di Zack Snyder ed ovviamente lo Spider-Man di Marc Webb. Che accetta una sfida importante della sua carriera registica: dirigere un film sul supereroe che fra tutti è quello che più si può avvicinare ad un essere umano. Perché in realtà quest’opera non è tanto il racconto della genesi dell’Uomo Ragno ma di quella dell’adolescente Peter Parker. Al quale dà le sembianze un perfetto Andrew Garfield (già candidato all’Oscar® per The Social Network), con la faccia da “nerd” e la capigliatura sbarazzina di un adolescente. La sua andatura e l’amore per la compagna di scuola Gwen Stacy (Emma Stone, sua compagna anche nella vita reale: galeotto fu il set) lo rendono un personaggio quasi atipico ma giustamente simile ai ragazzini che hanno un sogno nel cassetto: essere un supereroe e salvare il mondo. La sfida del regista è multipla: è al suo secondo film (il precedente è stata una commedia romantica), ha a disposizione un budget ridotto (perché anche per i supereroi c’è aria di crisi) e deve misurarsi con tre precedenti di lusso (quelli diretti da Sam Raimi). Il compito è svolto in maniera convincente, l’uso del 3D è limitato a scene dove serve realmente, senza sfruttarlo per uno spreco eccessivo. Forse leggermente inferiore al primo film di Raimi, ma sicuramente godibile. Con quell’opera ha dei punti in comune: la puntura del ragno radioattivo, la morte di zio Ben ed il cameo del papà del fumetto di Spider-Man, Stan Lee (creatore insieme con Steve Ditko) nel ruolo del bibliotecario che ascolta musica classica in cuffia, mentre alle sue spalle l’Uomo Ragno e il Lizard se le danno di santa ragione.

1/2

12 lug 2012

HYBRID

NEW IN CHIARO SCURO


By ctrlzak



CTRLZAK Art & Design Studio is a multidisciplinary team founded by Thanos Zakopoulos (Greece) and Katia Meneghini (Italy). The studio operates internationally in the field of contemporary art and design with a creative vision which is not limited by a specific framework developing thus work that ranges from product and space design to case specific art projects and installations. With the use of semiotic tools within the creative process the studio proposes forms which surpass common aesthetic values working on a cognitive level. The concept behind each project is to inspire a responsible awareness through the 'added value' that art has for society with a special attention to issues of environmental impact. 













 
                        








6 lug 2012

APPUNTAMENTO SETTIMANALE SUL CINEMA

WATCHED BY CHIARO SCURO




LA GUERRA È DICHIARATA
 (La guerre est déclarée, Francia 2011, 1h40’, commedia drammatica) 
Regia: Valérie Donzelli 
Cast: Valérie Donzelli, Jérémie Elkaïm, Gabriel Elkaïm, Brigitte Sy, Elina Lowensohn.

Romeo e Juliette si sono incontrati ad una festa in un locale, si sono innamorati e hanno concepito un bel bambino, Adam, che a 18 mesi ha sviluppato un tumore al cervello, in una forma delle più aggressive. Si può pensare che Rome e Juliette non si chiamino così per caso e che quella a cui siamo invitati ad assistere sia una tragedia, ma non è così. Perché i due giovani genitori affrontano la dolorosa lotta contro il male e contro il destino con il sorriso sulle labbra, un'energia senza posa, una determinazione senza pari e un amore contagioso.

Valérie Donzelli e Jérémie Elkaïm sono due persone forti, fortissime: perché rimettersi nelle condizioni drammatiche che la vita ha già riservato loro? Perché tornare a rivivere gli anni difficilissimi della malattia del loro piccolo figlio? Forse non c’è una risposta a queste domande, forse è solo la volontà dei due (anche sceneggiatori e lei addetta pure al trucco ed alle acconciature) di portare a conoscenza di tutti le vicissitudini di una coppia apparentemente normale alle prese non solo con un figlio che ti fa perdere il sonno, ma che lo fa per colpa di una bruttissima malattia che già da piccino è una parte di lui. Ma il film di Donzelli non è (per fortuna) un documentario e diventa fiction di fatti realmente accaduti con le persone che li hanno vissuti. È un racconto che sceglie di tenerci nascosti gli aspetti dolorosi ma si mette in gioco cambiando radicalmente registro a seconda degli episodi: così si passa dalle notti in discoteca a quelle insonni da genitori; dalla compagnia degli amici al silenzio della camera sterile. D’altronde la guerra prevede periodi diversi e diverse strategie costantemente aggiornate. Rimane da chiedersi ancora una volta com’è possibile che il cinema francese degli anni duemila, pur non appartenendo alle grandi firme d’oltralpe, sia sempre e comunque una o due spanne sopra il cinema nostrano.

1/2