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29 set 2012

APPUNTAMENTO SETTIMANALE SUL CINEMA


WATCHED BY CHIARO SCURO


BELLA ADDORMENTATA
 Italia 2012, 1h50’, drammatico 

Regia: Marco Bellocchio 
Cast: Toni Servillo, Isabelle Huppert, Alba Rohrwacher, Maya Sansa, Michele Riondino.

Giorni di inizio febbraio 2009. Eluana Englaro, dopo 17 anni trascorsi in coma e con alimentazione artificiale, viene fatta trasportare dal padre in una struttura ospedaliera di Udine in cui operano medici disposti a interrompere il trattamento. L'avvenimento scatena in Italia la reazione di fronti opposti. C'è chi vuole impedire ad ogni costo che ciò avvenga e chi invece ritiene che sia l'attuazione di un diritto civile. Il senatore Uliano Beffardi del Popolo della Libertà viene convocato a Roma per la votazione del decreto d'urgenza in materia voluto dal governo Berlusconi per contrastare la volontà del padre della giovane donna. Se Beffardi sta maturando dei dubbi sul voto (anche in seguito a una vicenda personale), sua figlia Maria è invece determinata nel raggiungere la clinica per manifestare contro l'interruzione del trattamento. Incontrerà Roberto e suo fratello diversamente schierati sul fronte opposto. Intanto il dottor Pallido si trova
dinanzi al caso di Rossa, tossicodipendente che cerca la morte, mentre la Divina Madre (un'attrice ritiratasi dalle scene per assistere una figlia in coma profondo) ha cancellato qualsiasi altro interesse dalla propria vita a partire dal marito e dal figlio.

Sullo sfondo del caso di Eluana Englaro, Marco Bellocchio prova a fare un film dalla tematica difficile, utilizzando attori dalla differente bravura recitativa in un corollario di situazioni che evocano il tentativo di trattenere la vita o concedere la morte come rimedio ad un dolore insopportabile. E così scorrono (molto) lenti 110 minuti dove a spiccare sono il solito, bravissimo Toni Servillo (parlamentare in crisi d’identità, che nasconde alla figlia un terribile segreto), Isabelle Huppert, ex diva per scelta per aiutare la figlia attaccata al respiratore e forse la più brava di tutti, quella Maya Sansa attrice feticcio del regista, nei panni di una tossicodipendente innamorata e senza un lume di vita. Il resto denota i limiti di alcuni giovani attori (cito Brenno Placido, messo lì non si sa per quale motivo), di una sceneggiatura al limite dell’assurdo (la scena del tentativo di staccare l’apparecchio alla sorella; quella del bicchiere d’acqua in faccia a Maria) e della scelta dei nomi dei personaggi francamente discutibile. Del film si è parlato più per le polemiche che avevano tenuto banco nei giorni dell’interruzione del trattamento ad Eluana e per quelle successive alla mancata (secondo alcuni) vittoria del Leone d’Oro a Venezia 69. In queste ore si apprende la notizia che sarà “Cesare deve morire” di Paolo e Vittorio Taviani a rappresentare l’Italia per la corsa agli Academy Awards: scelta quantomeno coraggiosa. Non perché il film non sia degno (tutt’altro) ma perché forse ha ragione Michael Mann (Presidente di Giuria a Venezia): l’Italia non sa più fare film esportabili. Per la rabbia di Bellocchio e l’assenso di chi scrive.

1/2


21 set 2012

APPUNTAMENTO SETTIMANALE SUL CINEMA

WATCHED BY CHIARO SCURO


PROMETHEUS 
(Prometheus, USA/GB 2012, 2h04’, fantascienza)

 Regia: Ridley Scott 
Cast: Noomi Rapace, Michael Fassbender, Charlize Theron, Guy Pearce, Idris Elba.

Nell'anno 2089 due scienziati portano a compimento le ricerche di una vita scoprendo che alcuni artefatti, ritrovati in diversi punti della Terra e tutti risalenti a migliaia di anni prima, riportano la medesima immagine di creature giganti che indicano un determinato pianeta. Ricostruito quale sia il pianeta in questione e trovati i fondi da un miliardario morente, i due si imbarcano assieme a un equipaggio misto di scienziati e piloti verso quel pianeta per andare a scoprire quel che ritengono essere l'origine della vita sulla Terra. Lì troveranno i resti di una civiltà aliena assieme a ciò che l'ha quasi estinta.

Bisognerebbe avere il coraggio di ammettere che Ridley Scott sta vivendo di rendita da quando nel 2000 Il gladiatore vinse – immeritatamente – cinque premi Oscar®. A quel film sono succeduti per lo più film discreti (Il genio della truffa, Un’ottima annata, American Gangster), uno più che buono (Black Hawk Down – Black Hawk abbattuto) ed alcune porcherie come Le crociate, Robin Hood ed, appunto, questo Prometheus. Sempre nella speranza di ritrovare il buon vecchio Ridley che diresse quel capolavoro (e capostipite) del genere fantasy intergalattico dal nome di Alien: del quale questo film dovrebbe essere il prequel. Partendo da un interessante spunto narrativo (sulle origini della civiltà umana, alla ricerca continua del nostro “creatore”) la sceneggiatura di Damon Lindelof (uno tra i più importanti autori di Lost) si perde via via tra i meandri di un racconto non troppo complicato e per giunta supportato da effetti speciali fin troppo fini a sé stessi. Un giocattolo che gira bene nella mani del regista e che trova negli attori un punto di sfogo abbastanza ridicolo: come se tutti dovessero toccare qualsiasi cosa sta loro intorno. Si salvano la solita cattiva e bellissima Charlize Theron ed un Michael Fassbender a metà tra il suo idolo Peter O’Toole di Lawrence d’Arabia ed un’inespressività non del tutto capace di nascondere la menzogna. Grazie al cielo Ridley Scott fa anche altro, cioè il produttore di serie televisive, ed è così che lo preferiamo: I pilastri della Terra, Numb3rs e soprattutto quella meraviglia di The Good Wife, splendido serial del filone dei procedural drama dove a dirigere il cast (peraltro strepitoso) è qualcun altro.



14 set 2012

COLLEZIONE A/I 2012-13

NEW IN CHIARO SCURO




Giacca, pantalone, camicia e sciarpa Dries Van Noten, borsa Marc by Marc. tutto da chiaro scuro




APPUNTAMENTO SETTIMANALE SUL CINEMA

WATCHED BY CHIARO SCURO


THE BOURNE LGACY 

(The Bourne Legacy, USA 2012, 2h15’, azione)
Regia: Tony Gilroy 
Cast: Jeremy Renner, Rachel Weisz, Edward Norton, Stacy Keach, Scott Glenn, Corey Stoll, Michael Chernus.

Chiusa la storia di Jason Bourne tocca ad Aaron Cross. Agente del programma Outcome, miracolosamente sopravvissuto alla “chiusura del programma”, ovvero all’eliminazione fisica di tutti gli agenti, Cross è costretto ad assumere una serie di medicinali che ne migliorano le prestazioni (fisiche) e ne indirizzano le scelte (intellettuali), dai quali deve disintossicarsi per non dipendere dal governo. L’unica a poterlo aiutare è una delle dottoresse incaricate di tenere d’occhio gli agenti, anch’essa a sua insaputa a rischio “chiusura”.

L’eredità (“legacy”) era davvero pesante, soprattutto dopo i due bellissimi film (il secondo ed il terzo della trilogia) diretti con mano intelligente da Paul Greengrass. Tony Gilroy, già regista del bellissimo Michael Clayton e sceneggiatore delle avventure dell’amnesico Bourne creato da Robert Ludlum, qui passa dietro la macchina da presa e dirige un film dilatato fin troppo nelle oltre due ore dalla trama tanto interessante (la genetica come nuova arma per vincere le guerre) quanto fin troppo fine a sé stessa, in un tourbillon di inseguimenti ridondanti di adrenalinica (quanto improbabile) capacità di superare gli ostacoli. Perfino Jeremy Renner (due volte candidato all’Oscar®, per The Hurt Locker e The Town), finora sempre convincente, un po’ fa rimpiangere Matt Damon. Anche perché un film su Bourne senza Bourne è già di suo un paradosso in partenza.

1/2


7 set 2012

PRESENTAZIONE LIBRI ILLUSTRATI

NEW IN CHIAROSCURO

 PRESENTAZIONE DELLA COLLANA DI LIBRI ILLUSTRATI
 CON CLAUDE MARZOTTO E PIETRO CORRAINI

SABATO 29 SETTEMBRE ALLE ORE 17.00





1 set 2012

‘KILL THE NIGHT’

KILL THE NIGHT’
Fall 2012 Comic Book


To celebrate the arrival of the Fall 2012 collection 3.1 Phillip Lim is excited to announce the launch of ‘Kill The Night’ an original comic book co-written by Phillip Lim and John Ostrander and drawn by Jan Duursema of Star Wars comic book fame.

The Fall 2012 collection is inspired by the spirit of comic books such as Sin City and V for Vendetta and the neo-noir heroines who embody it. The comic book became the natural medium to tell this story. A story of duality and metamorphosis, day and night, black and white, love and betrayal. Things are not what they seem.