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19 ott 2012

JAMBOX

NEW IN CHIARO SCURO


APPUNTAMENTO SETTIMANALE SUL CINEMA


WATCHED BY CHIARO SCURO




TED
 (“Ted” USA 2012, 1h46’, commedia) 
Regia: Seth MacFarlane
Cast: Mark Wahlberg, Mila Kunis, Seth MacFarlane (voce originale), Giovanni Ribisi, Joel McHale.

All'età di 8 anni, John Bennett è un bambino solo e impopolare, il cui unico amico è un orsetto di peluche. Tale è la forza con la quale John desidera che Ted possa parlare, che la sua speranza si avvera e l'orso prende vita. Trent'anni dopo, i due sono ancora migliori amici, fan scatenati di Flash Gordon e coinquilini dediti ad alcol e fumo da mattina a sera. Uno stile di vita, questo, che rischia però di mettere seriamente a repentaglio la relazione sentimentale che John ha intrapreso da qualche anno con Lori. La ragazza,
esasperata, arriva dunque a porgli il terribile ultimatum: crescere, abbandonando l'orsetto al suo destino, o rinunciare per sempre a lei.

Arriva nelle sale italiane il primo lungometraggio di Seth MacFarlane, autore di una delle più seguite serie televisive a cartoni, cioè “I Griffin” (in originale “Family Guy”). Regista, sceneggiatore, produttore, voce (nella versione originale) di Ted e prossimo host della cerimonia di premiazione degli Academy Awards, MacFarlane fa fare all’orsetto di peluche quello che gli riesce benissimo con la famigliola americana del serial: sfruttare l’apparenza innocua del personaggio per rendere ancora più pepate le cattiverie ed il turpiloquio. Tralasciando la sceneggiatura, quasi al limite di un innocente film di formazione e risurrezione, quello che funziona perfettamente (e credo sia lo scopo originale del film) è l’insieme incredibile di gag e situazioni paradossali che vedono protagonisti lo stesso Ted, il suo eterno amico John (un Mark Wahlberg a suo agio anche in un film comico) e la bellissima Mila Kunis (“Il cigno nero”, “Amici di letto”) che si trova rimpallata in mezzo ai due. La scena del temporale per la quale viene coniato il vocabolo di “rimbombamici”
(“Thunder Buddies” in inglese), i colloqui di lavoro di Ted, il gioco sui nomi dei nani, ma soprattutto le comparsate di Sam Jones alias Flash (vi stupirete nel conoscere con chi vive ora) e quella incredibilmente spassosa di Ryan Reynolds (“Lanterna Verde”) acclamato sex-symbol, qui nei panni di un impassibile gay.

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17 ott 2012

COLLEZIONE A/I 2012-13

NEW IN CHIARO SCURO



Cappotto, maglia, gonna by  OPENING CEREMONY




Opening Ceremony, the New York City downtown shopping institution, recently celebrated their 10-year birthday – an event they blew out in more ways than one. Originally founded in 2002 by two friends from UC Berkeley – Carol Lim and Humberto Leon – they launched their retail shop as a place to share their collective passions for travel, art, and fashion. Inspired by a trip to Hong Kong, Lim and Leon, who were both working for corporate conglomerates at the time, ditched their desk jobs and launched their first outpost on Howard Street, a then sleepy row in South SoHo. What began as a single store in New York is now a global community with outposts in London and Los Angeles, a department store in Tokyo, a wholesale showroom, an in-house clothing line, a blog, an e-commerce site, a TV channel, and an annual magazine. But best of all, the empire continues to grow by the day. In addition to stocking both iconic and emerging homegrown designers, every year OC showcases the spirit and merchandise of a visiting country, transforming each store into a marketplace for exotic souvenirs and international talent – hence the brands name.

8 ott 2012

APPUNTAMENTO SETTIMANALE SUL CINEMA


WATCHED BY CHIARO SCURO


REALITY
 Italia 2012, 1h55’, commedia 
Regia: Matteo Garrone 
Cast:Aniello Arena, Loredana Simioli, Nando Paone, Graziella Marina, Nello Iorio

Luciano Ciotola vive a Napoli in un palazzo fatiscente con la moglie e i figli avendo come coinquilini numerosi parenti. Gestisce una pescheria mentre con la moglie ha attivato un traffico illegale di prodotti casalinghi automatizzati. Luciano ha una vocazione per l'esibizione spettacolare così il giorno in cui i familiari lo sollecitano a partecipare a un casting de  ̈"Il Grande Fratello" non si sottrae. Entra così in una spirale di attese che trasformerà la sua vita.

Secondo le dichiarazioni del regista, dopo “Gomorra” sarebbe stata sua intenzione girare una commedia. È meglio utilizzare il condizionale perché, se possibile, “Reality” sembra addirittura più drammatico del film precedente. Se infatti la malavita organizzata è un male con il quale il popolo italiano ha a che fare da più tempo e quindi necessariamente si trova più preparato a difendersi, quella dei reality shows è una malattia abbastanza recente, contro la quale (al momento) sembra non esserci rimedio. Aniello Arena perfeziona la professionalità che ha costruito in carcere e ci regala un personaggio-simbolo del nuovo millennio, l’uomo completamente assorto da questo tipo di trasmissioni televisive che distorcono la percezione del reale. E Garrone ci regala una Napoli bellissima ed “etnica”, con le sue strade ed i suoi appartamenti incastonati nell’antico splendore della città. E parlando della città partenopea, è quasi impossibile non parlare dei suoi abitanti, del corollario di personaggi che circondano il protagonista (zie, cugine, moglie, fratello e parenti tutti) quasi un “cirque du freak” del tutto italiano. Da sottolineare anche la splendida colonna sonora di Alexandre Desplat (“The Tree of Life”). Il tutto ci fa porre una domanda: ma se vogliamo aiutare il cinema italiano (“Reality” ha vinto il Gran Premio della Giuria all’ultimo Festival di Cannes) è giusto dedicargli così poco spazio nelle nostre sale?