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8 ott 2012

APPUNTAMENTO SETTIMANALE SUL CINEMA


WATCHED BY CHIARO SCURO


REALITY
 Italia 2012, 1h55’, commedia 
Regia: Matteo Garrone 
Cast:Aniello Arena, Loredana Simioli, Nando Paone, Graziella Marina, Nello Iorio

Luciano Ciotola vive a Napoli in un palazzo fatiscente con la moglie e i figli avendo come coinquilini numerosi parenti. Gestisce una pescheria mentre con la moglie ha attivato un traffico illegale di prodotti casalinghi automatizzati. Luciano ha una vocazione per l'esibizione spettacolare così il giorno in cui i familiari lo sollecitano a partecipare a un casting de  ̈"Il Grande Fratello" non si sottrae. Entra così in una spirale di attese che trasformerà la sua vita.

Secondo le dichiarazioni del regista, dopo “Gomorra” sarebbe stata sua intenzione girare una commedia. È meglio utilizzare il condizionale perché, se possibile, “Reality” sembra addirittura più drammatico del film precedente. Se infatti la malavita organizzata è un male con il quale il popolo italiano ha a che fare da più tempo e quindi necessariamente si trova più preparato a difendersi, quella dei reality shows è una malattia abbastanza recente, contro la quale (al momento) sembra non esserci rimedio. Aniello Arena perfeziona la professionalità che ha costruito in carcere e ci regala un personaggio-simbolo del nuovo millennio, l’uomo completamente assorto da questo tipo di trasmissioni televisive che distorcono la percezione del reale. E Garrone ci regala una Napoli bellissima ed “etnica”, con le sue strade ed i suoi appartamenti incastonati nell’antico splendore della città. E parlando della città partenopea, è quasi impossibile non parlare dei suoi abitanti, del corollario di personaggi che circondano il protagonista (zie, cugine, moglie, fratello e parenti tutti) quasi un “cirque du freak” del tutto italiano. Da sottolineare anche la splendida colonna sonora di Alexandre Desplat (“The Tree of Life”). Il tutto ci fa porre una domanda: ma se vogliamo aiutare il cinema italiano (“Reality” ha vinto il Gran Premio della Giuria all’ultimo Festival di Cannes) è giusto dedicargli così poco spazio nelle nostre sale?



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