WATCHED BY CHIARO SCURO
THE AMAZING SPIDER-MAN
(The Amazing Spider-Man, USA 2012, 2h14’, azione)
Regia: Marc Webb Cast: Andrew Garfield, Emma Stone, Rhys Ifans, Sally Field, Martin Sheen
All'età di sette anni, Peter Parker viene affidato alle cure di zia May e zio Ben dai genitori che non rivedrà mai più. Un decennio dopo, è un liceale solitario con una cotta per la compagna di classe Gwen Stacy, figlia del capitano della polizia. La scoperta, in soffitta, di una valigetta di suo padre contenente dei documenti secretati porta Peter a fare la conoscenza del dottor Curt Connors, vecchio amico di famiglia e collega del padre presso la Oscorp. È nel suo laboratorio, dove si studia la possibilità di innesti tra cellule umane e animali, che Peter viene morso da un ragno e si ritrova dotato di nuovi e straordinari poteri.
Cercando sotto la parola “reboot” troverete il Batman di Christopher Nolan, il prossimo Superman di Zack Snyder ed ovviamente lo Spider-Man di Marc Webb. Che accetta una sfida importante della sua carriera registica: dirigere un film sul supereroe che fra tutti è quello che più si può avvicinare ad un essere umano. Perché in realtà quest’opera non è tanto il racconto della genesi dell’Uomo Ragno ma di quella dell’adolescente Peter Parker. Al quale dà le sembianze un perfetto Andrew Garfield (già candidato all’Oscar® per The Social Network), con la faccia da “nerd” e la capigliatura sbarazzina di un adolescente. La sua andatura e l’amore per la compagna di scuola Gwen Stacy (Emma Stone, sua compagna anche nella vita reale: galeotto fu il set) lo rendono un personaggio quasi atipico ma giustamente simile ai ragazzini che hanno un sogno nel cassetto: essere un supereroe e salvare il mondo. La sfida del regista è multipla: è al suo secondo film (il precedente è stata una commedia romantica), ha a disposizione un budget ridotto (perché anche per i supereroi c’è aria di crisi) e deve misurarsi con tre precedenti di lusso (quelli diretti da Sam Raimi). Il compito è svolto in maniera convincente, l’uso del 3D è limitato a scene dove serve realmente, senza sfruttarlo per uno spreco eccessivo. Forse leggermente inferiore al primo film di Raimi, ma sicuramente godibile. Con quell’opera ha dei punti in comune: la puntura del ragno radioattivo, la morte di zio Ben ed il cameo del papà del fumetto di Spider-Man, Stan Lee (creatore insieme con Steve Ditko) nel ruolo del bibliotecario che ascolta musica classica in cuffia, mentre alle sue spalle l’Uomo Ragno e il Lizard se le danno di santa ragione.
1/2
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