WATCHED BY CHIARO SCURO
HOTEL TRANSYLVANIA ***3D***
Hotel Transylvania, USA 2012, 1h31’, animazione
Regia: Genndy Tartakovsky
Cast (voci originali e personaggi): Adam Sandler (Dracula), Andy Samberg (Jonathan), Selena Gomez (Mavis), Kevin James (Frankenstein), Fran Drescher (Eunice), Steve Buscemi (Wayne), Molly Shannon (Wanda).
Per festeggiare il 118° compleanno della figlia Mavis, Dracula ha invitato nel suo hotel di lusso gli amici di sempre, da Frankenstein al lupo mannaro, e tanti altri mostri ancora, con famiglia al seguito, per un party indimenticabile. Dentro la fortezza inespugnabile, che il conte ha eretto in seguito alla tragedia che ha segnato per sempre la sua vita, ogni sorta di creatura pelosa o gelatinosa, gigantesca o piena di teste, è sicura di poter trascorrere un weekend pacifico, lontano dal pericolo dei pericoli: l'incontro con un umano. Così, quando il ventunenne Jonathan, zaino in spalla, varca inaspettatamente la porta girevole della hall, per evitare il panico tra i suoi ospiti, Dracula non può far altro che mascherarlo da mostro e cercare di cacciarlo il prima possibile. Peccato che Mavis provi per lui una simpatia istantanea e ricambiata.
Poco tempo dopo ParaNorman ecco un altro film d’animazione che parla di Mostri. Il debutto alla regia di un lungometraggio di Genndy Tartakovsky (già regista di alcuni episodi di Star Wars: Clone Wars, Le Superchicche, Samurai Jack) strizza l’occhio ai mitici mostri della Universal, portandoci nell’incredibile (e bellissimo) mondo “mostruoso” dove questi esseri si ritrovano per festeggiare liberamente lontani dagli occhi degli umani. Così troviamo Frankenstein che arriva diviso in parti dentro ad una scatola, l’Uomo Lupo con moglie e – numerosissima – prole al seguito, la Mummia, lo Yeti e perfino l’Uomo Invisibile, spassosissimo, del quale si vedono solo gli occhiali. Ma chi attira l’attenzione dello spettatore sono logicamente il conte Dracula e sua figlia, nel giorno del suo 118° compleanno. “Drac”, come lo chiamano gli amici, ha un’espressione esilarante sia quando deve essere cattivo, che quando si spaventa (ahi lui) nell’osservare il tentativo di Jonathan di togliersi le lenti a contatto, in una divertente scena di tentato ipnotismo. Soprattutto magnifico quando ci ricorda che lui non parla come fanno gli umani quando lo imitano e nel momento topico del film dove in cinque secondi cinque viene stroncata l’intera saga di Twilight. La scena finale con i mostri che arrivano in una città “umana” nella quale è in corso il “Festival dei Mostri” è un atto dovuto alla capacità delle persone di accettare chi è diverso da loro: qui i nostri eroi – alla ricerca di Jonathan – capiscono quanto in realtà gli umani li apprezzino. Non solo: li acclamano e li amano. E la commozione che il momento suscita in chi da sempre viene emarginato è davvero toccante. Quasi ci si dimentica di stare assistendo ad un film d’animazione e tutto sommato di più – credo- non si possa chiedere. Perfino il doppiaggio italiano non è ingrato (alzi la mano chi riconosce le voci di Bisio e Capotondi) anche se i titoli di coda privati dei nomi dei doppiatori originali segnano ancora una volta un’enorme mancanza di tatto dei distributori. Mentre è geniale la sigla d’apertura con la donna del logo della Columbia che in un attimo – puff! – si trasforma in pipistrello. Magia della tecnologia.
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